Tra sfottò, insulti, critiche, pianti e pacche di consolazione c'è anche qualcuno che alzerà la mano facendo notare che forse è meglio pensare al 2014. L'eliminazione prematura in Sudafrica di calibri come Francia, Inghilterra, Brasile e Argentina non può portare solo a una contestazione calorosa e in qualche modo dovuta. Deve semmai anticipare un processo di ristrutturazione (per qualcuno di rifondazione) in vista della prossima rassegna iridata in Brasile.
I GALLETTI SPENNACCHIATI
Partiamo dalla Francia che dovrà innanzitutto ripristinare lo spirito. Laurent Blanc è il vento fresco. La generazione degli Abidal, Gallas, Govou, Malouda, Henry e Anelka è finita. Evra resta sub judice, Ribery arriverà trentunenne (bisognerà valutare le sue condizioni), Gourcuff con il nuovo ct avrà la possibilità di crescere. Sarà il caso quindi di inserire Samir Nasri e di riportare in Bleus Karim Benzema (entrambi del 1987). Come centrale difensivo si proverà Sakho del Psg (1990), a destra se Sagna (1983) calerà c'è pronto Corchia (origini italiane, 1990, Le Mans). Accanto a Diaby in mezzo al campo crescono le quotazioni di Yann M'Vila (1990, origini congolesi). Occhio anche a Etienne Capoue (1988, Tolosa, può giocare anche centrale in difesa) e come alternativa Younousse Sankhare (Psg, 1989). Davanti tutti scommettono su Anthony Modeste del Nizza (1988, originario della Martinica) e sull'esplosione definitiva di Gabriel Obertan (1989, l'anno scorso preso da Ferguson per il suo United e cresciuto a Bordeaux). Quest'ultimo e Nasri potrebbero essere le menti della Francia che verrà.
I TRE LEONI SDENTATI
L'Inghilterra ripartirà cercando un portiere. Hart è un '87 e ci si può lavorare. In alternativa c'è Scott Loach del 1988. Gioca nel Watford. Fate ciao ciao con la manina a Ferdinand, Terry, Gerrard e Lampard (già trentenni ora, difficile rivederli in campo in Brasile). Sono pochi quelli dell'ultima rosa che potranno essere utilizzati: Lennon, Milner, forse Johnson, certamente Rooney. Poi spazio ai giovani: coppia centrale Mancienne (Chelsea, 1988)-Smalling (1989, Manchester United). A sinistra Gibbs (1989, Arsenal), a destra Richards (1988, Manchester City). In mezzo al campo il posto dei mammasantissima potrebbe prenderlo per esempio Muamba del Bolton (1988). A destra attenzione alla crescita di Rose del Tottenham (1990). Il prossimo dovrà essere il Mondiale di Walcott (1990) che lancerà Carroll (1990, Newcastle, un metro e 91 e gol a raffica). Segnali importanti li dà già ora Gosling dell'Everton: da centrocampo in su il 1990 dei Toffees può fare tutto visto che è anche ambidestro.
TUTTO ATTORNO AL PAPERO
Il Brasile che probabilmente sarà guidato da Leonardo non avrà altro che l'obiettivo di (stra)vincere il Mondiale. Sarà un rischio quello che stiamo per scrivere, però potrebbe essere che di questi 23 visti in Sudafrica il solo Ramires sarà sicuramente riconfermato (aggiungiamo con il condizionale Julio Cesar, Thiago Silva e Robinho). Toccherà a Pato caricarsi sulle spalle i Verdeoro. E poi occhi su Douglas Costa (1990) che dopo il Mondiale Under 20 dell'anno scorso in Egitto è passato allo Shakhtar per assaporare l'Europa. Così come Maicon (1990, Lokomotiv Mosca), omonimo dell'interista ma questo seconda punta che si sacrifica anche in fase difensiva. Per il resto si sa che il calcio brasiliano è talmente vasto che è difficile fare nomi. Ne buttiamo lì un po': Giuliano (1990, Internacional, fantasista); Toloi (1990, Goias, difensore centrale); Alan Kardec (1989, Benfica, attaccante); Coutinho (1992, Inter, fantasista); Neymar (1992, Santos, di professione fenomeno); Paulo Henrique Ganso (1989, Santos, centrocamposta); Diego Renan (1990, Cruzeiro, esterno ambidestro); Alex Teixeira (1990, Shakhtar, offende in ogni zona del campo, ambidestro); Maylson (1989, mediano di rottura, Gremio); Keirrison (1988, Fiorentina ma è del Barcellona, attaccante).
MARADONA "INDIFESO"
L'Argentina delle stelle dovrà rifare la difesa (a parte Otamendi, 1988). Servono un paio di centrali e due esterni che siano esterni veri e non adattati. Se Romero prosegue la crescita come nell'ultimo quadriennio sarà ancora lui il titolare. Il fatto che l'Under 20 Albiceleste abbia mancato la qualificazione ai Mondiali egiziani non è un fattore da trascurare. Però l'Argentina produce giocatori senza soluzione di continuità. Non subirà ripercussioni. Saluteranno Burdisso, Heinze, Veron, Demichelis, Samuel, Palermo, Milito. Toccherà ai vari Messi, Higuain, Pastore, Aguero, Mascherano, Tevez e Di Maria ripartire. Il ct (Maradona ancora?) valuterà Sebastian Emanuel Gonzalez del San Lorenzo (1992) per il centrocampo, Mauro Alberto Diaz (1991) del River Plate, centrocampista dai piedi raffinati, Nervo (1991) difensore centrale dell'Arsenal de Sarandì, Rogelio Funes Mori (1991) del River Plate, attaccante, Franco Zuculini (1990) mediano dell'Hoffenheim, Salvio (1990, Atletico Madrid, fantasista), Piatti (1989, ala dell'Almeria), Di Santo (1989, Chelsea, attaccante), Meza (1990, San Lorenzo, difensore centrale con i piedi buoni per impostare).
OLANDA IN GRANDE CRESCITA
Chi tra quattro anni invece arriverà ancora più forte e più matura sarà l'Olanda: i suoi gioelli avranno tra i 26 e i 30 anni. Anche se gli Oranje dovranno lavorare per cercare una coppia centrale difensiva più preparata, un terzino sinistro e un sostituto di Van Bommel in mezzo al campo. Nomi? Bruma (1991, difensore centrale del Chelsea), Van Eijden (1988, difensore centrale del Nec), Janmaat (1989, Heerenveen, terzino destro che potrebbe trovare spazio solo se Van der Wiel scivolerà a sinistra), Siem De Jong (1989, centrocampista centrale dell'Ajax), Georginio Wijnaldum (1990, Feyenoord, ala), Anita (1989, esterno di centrocampo sia destro sia sinistro dell'Ajax), Fer (1990, Ajax, esterno di sinistra di centrocampo), Van Wolfswinkel (1989, Utrecht, attaccante) e Biseswar (1988, Feyenoord, ala). E se in porta Stekelenburg dovesse prendere un raffreddore, ecco Krul (1988, Newcastle).
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