Scommesse, Mondiali: le prime quote per Brasile 2014

Non è passato neanche un mese dalla conclusione dei Mondiali e già si pensa alla prossima edizione, in programma tra quattro anni in Brasile. 
I diversi cambi di allenatore sulle varie panchine delle nazionali hanno consentito ai bookmakers di elaborare le prime quote. Favorito scontato il Brasile padrone di casa, in tabella a 4,50, seguito dalla Spagna Campione del Mondo a quota 5,50 e dall’Argentina di Maradona, fresco di rinnovo, a 6,50. Distaccate le altre big: Olanda a 11,00, Germania a 12,00 e Inghilterra a 15,00. Scarsa fiducia, per il momento, per l’Italia di Prandelli, ferma a quota 21,00.

Maradona accetta: sarà CT fino al 2014

L’ex Pibe de Oro si è convinto ad accettare l’offerta della federazione argentina. Rimarrà alla guida della Nazionale fino a Brasile 2014
Per lui si era sollevato un vero e proprio moto popolare. Nonostante l’uscita di scena dell’Argentina ai quarti di finale del Mondiale sudafricano, nessuno voleva privarsi di lui. Giocatori compresi che – capeggiati da Lionel Messi – gli hanno chiesto in tutti i modi di non lasciare la guida della Nazionale.
E una persona “di cuore” come lui non poteva di certo restare indifferente alle richieste di un Paese intero. Ovvia la scelta, che poi altro non è che una conferma dell’amore che prova per la sua Argentina. Diego Armando Maradona ha deciso: ha accettato l’offerta della federazione argentina e sarà Commissario Tecnico della Selecciòn fino ai Mondiali che si terranno in Brasile nel 2014.
A dare la notizia è il quotidiano “La Nacion”, che riferisce di un primo accordo telefonico tra Grondona e Maradona tramite il quale l’ex numero 10 del Napoli si impegna a ricoprire la carica di CT fino al termine dei prossimi Mondiali ("Sì, voglio continuare", avrebbe detto). Secondo quanto riporta l’agenzia di stato, “Telam”, l’annuncio del prolungamento si terrà lunedì prossimo in occasione di un incontro ufficiale tra il numero uno della federazione argentina, Julio Grondona, e Maradona.

Maradona, progetto Brasile 2014

L’ex Pibe de Oro era determinato a lasciare la panchina della Seleccion dopo la pesante sconfitta rimediata contro la Germania. Ora però lo scenario sembra essere cambiato dopo la proposta dell’Afa (Federcalcio argentina)
La Federcalcio argentina (Afa) sta cercando di convincere Diego Armando Maradona a non lasciare la panchina della Seleccion nonostante la pesante sconfitta (4-0) con la Germania e la conseguente eliminazione ai quarti.
Anzi, il presidente Julio Grondona proporrà al "Pibe" di rimanere fino ai Mondiali del 2014, seppur a determinate condizioni. "La prossima settimana Julio Grondona incontrerà Diego Maradona per ascoltare il suo parere e la sua analisi di quanto successo in Sudafrica e gli esporrà l'idea di iniziare un ciclo di quattro anni, fino a Brasile2014 - ha detto Ernesto Cherquis Bialo, portavoce dell'Afa -. Non sono previste alternative".
Pare che non tutto il Comitato Esecutivo della Federazione sia d'accordo con l'idea di Grondona. "In ogni caso la continuità del tecnico, così come tutte le decisioni dell'Afa, le risolve l'Afa stessa. Zero ingerenze politiche", ha poi precisato Cherquis Bialo.

Mondiali 2014 in Brasile: Lula contro la Fifa, per la sovranità nazionale

Lotta sempre più aspra tra FIFA e Lula in vista dei mondiali di calcio del 2014 che sarà ospitato dal Brasile. In ballo ci sono miliardi di reais (e quindi di euro) ma soprattutto la sovranità della nazione sudamericana dal momento che dopo avere aperto una filiale operativa nel paese del samba la FIFA sta cercando di imporre la costruzione di nuovi stati, strade e aeroporti attraverso la sua “testa di ponte” locale, ovvero la CBF, la Federazione di Calcio brasiliana, guidata familisticamente da 21 anni da Ricardo Teixeira. Da un paio di giorni i giornali carioca e paulisti aprono sui ritardi del Brasile e le accuse della FIFA, sia per bocca del vicepresidente francese Jerome Valcke (ex giornalista di Canal + assurto misteriosamente ai vertici della FIFA dopo una condanna negli Usa di 90 milioni di dollari nell’affair Visa-Mastercard), che per bocca dello stesso Teixeira.
Il primo è stato incontenibile negli ultimi mesi. A marzo aveva sentenziato di fronte alla richiesta di moviola in campo, che alla FIFA “la porta per la tecnologia è chiusa”. Il polpo Paul e tutti gli altri che grazie agli errori arbitrali hanno azzeccato i pronostici di Sudafrica 2010 ringraziano. Poi ha minacciato la Francia e Sarkozy di ritorsioni – leggasi sospensione della Francia dalla FIFA, come successo per il Togo nell’ultima Coppa d’Africa che dopo un attacco di banditi che aveva lasciato sul terreno un morto e una decina di feriti gravi aveva ritirato la sua squadra – per “ingerenza indebita in questioni legate al calcio”.
A seguire ha dato un ultimatum di 48 ore alla Nigeria. Infine ha celebrato come la vittoria di una Coppa del Mondo l’esclusione del miglior stadio di San Paolo, il Morumbi, che doveva ospitare la partita d’apertura di Brasil 2014 definendola “una splendida notizia” e ha fatto la “lista della spesa” per il Brasile se vuole ottenere un 9 in pagella come il Sud Africa, a suo dire meglio di Germania 2006 nell’organizzazione del Mondiale (forse perché lady Merckel e i suoi non avevano accettato le direttive FIFA di fare uno stadio nuovo per ospitare la finale né di rifare la facciata dello storico stadio di Berlino).
Soggetto davvero sui generis il signor Valcke, che è solito andare in vacanza per il Capodanno nella bellissima villa di Ricardo Teixeira, nel paradiso di Angra dos Reis, e candidato alla successione di Sepp Blatter, nelle elezioni per il trono FIFA che già si preannunciano calde del 2015. Amici sino ad oggi, i due, potrebbero ritrovarsi rivali dal momento che l’ex genero di Joao Havelange, Teixeira appunto, aspira anch’egli allo scettro blatteriano e, se sino ad oggi i due sono andati d’amore e d’accordo, non è detto che ciò continui nei prossimi anni (il terzo incomodo è un sudcoreano dal nome impronunciabile padrone della Hiundaj). Di certo negli ultimi mesi Teixeira ha fatto da cassa di risonanza in Brasile alle richieste di Valcke e della Fifa.
Quando Lula ha sottolineato, qualche giorno fa, che 8 anni di mandato sono il massimo a cui dovrebbe attenersi il capo della CBF, Teixeira se n’è uscito con una critica durissima sulla situazione degli aeroporti. Molti in Brasile si sono chiesti, ironicamente, se le partite del Mondiale 2014 si giocheranno negli hangar o negli stadi. Certamente il “caos aereo” è un problema brasiliano (ma non solo brasiliano …) che dovranno risolvere le due autorità preposte – Infraero e Anac – perché il poderoso capo della CBF debba metterci bocca resta oscuro ai normodotati.
Il busillis più delicato, comunque, resta l’esclusione del Morumbi, un po’ come se a Italia 90 avessero tagliato San Siro a Milano o a Roma l’Olimpico per costruire un nuovo stadio ad hoc per la FIFA. Teixeira ha agito di concerto con Valcke nelle dichiarazioni anti Morumbi, la cui esclusione ha invece fatto infuriare non poco Lula, incredulo del niet FIFA e, forse anche per questo, assente dalla finale tra Spagna e Olanda. Differente l’approccio del ministro dello Sport verde-oro Orlando Silva Jr che, ad ogni polemica tra Lula (di cui in teoria è un dipendente) e Teixeira (di cui in teoria non è un dipendente) ha sempre difeso il secondo.
L’unico precedente di manifestazione sportiva internazionale organizzato dal Brasile è quello dei Giochi Panamericani di Rio di qualche anno fa, in quel caso il ministro dello Sport era lo stesso di oggi e anche all’epoca garantì che tutto sarebbe filato liscio come l’olio, poi i costi per l’evento decuplicarono in corso d’opera, il governo federale dovette coprire il buco e Lula si prese una marea di fischi alla cerimonia d’inaugurazione. Ecco, Lula non vorrebbe che la storia si ripetesse. Anche perché nel 2014 alla presidenza ci sarà con tutta probabilità la sua protetta Dilma Rousseff e la patata bollente di un Mondiale organizzato in modo poco trasparente non gliela vuole proprio lasciare.
Unico problema è che, per la prima volta nella storia dei Mondiali, il Comitato Organizzatore Locale (COL), non annovera tra le sue fila né membri della società civile né del governo centrale. Per incredibile che possa sembrare, oltre a Teixeira, lo integrano appena altre 5 persone, tutte legate a lui. Joana Havelange (amministratrice generale, figlia di Teixeira), Francisco Mussnich (consulente giuridico e principale avvocato di Daniel Dantas, imprenditore condannato a 10 anni in primo grado in Brasile per una serie di reati finanziari), Carlos Langoni (ex presidente del Banco Centrale, amico di Teixeira), Carlos de La Corte (consulente per gli stadi, amico di Teixeira) e Rodrigo Paiva (capo comunicazione della CBF di Teixeira).

Mondiali 2014; Teixeira: Brasile non ancora pronto

Ricardo Teixeira, presidente del Comitato organizzatore di Brasile 2014 e presidente della Cbf, la Federcalcio brasiliana, ha ammesso che il Brasile non è ancora pronto per ospitare i Mondiali del 2014: "Se San Paolo vuole davvero ospitare la partita inaugurale e altri match deve fare in fretta perchè il tempo è tiranno, Città del Capo ha costruito il suo stadio in due anni e mezzo e siamo dunque agli sgoccioli".

Una rifondazione Mondiale - Ecco le big per Brasile 2014

Tra sfottò, insulti, critiche, pianti e pacche di consolazione c'è anche qualcuno che alzerà la mano facendo notare che forse è meglio pensare al 2014. L'eliminazione prematura in Sudafrica di calibri come Francia, Inghilterra, Brasile e Argentina non può portare solo a una contestazione calorosa e in qualche modo dovuta. Deve semmai anticipare un processo di ristrutturazione (per qualcuno di rifondazione) in vista della prossima rassegna iridata in Brasile.
I GALLETTI SPENNACCHIATI
Partiamo dalla Francia che dovrà innanzitutto ripristinare lo spirito. Laurent Blanc è il vento fresco. La generazione degli Abidal, Gallas, Govou, Malouda, Henry e Anelka è finita. Evra resta sub judice, Ribery arriverà trentunenne (bisognerà valutare le sue condizioni), Gourcuff con il nuovo ct avrà la possibilità di crescere. Sarà il caso quindi di inserire Samir Nasri e di riportare in Bleus Karim Benzema (entrambi del 1987). Come centrale difensivo si proverà Sakho del Psg (1990), a destra se Sagna (1983) calerà c'è pronto Corchia (origini italiane, 1990, Le Mans). Accanto a Diaby in mezzo al campo crescono le quotazioni di Yann M'Vila (1990, origini congolesi). Occhio anche a Etienne Capoue (1988, Tolosa, può giocare anche centrale in difesa) e come alternativa Younousse Sankhare (Psg, 1989). Davanti tutti scommettono su Anthony Modeste del Nizza (1988, originario della Martinica) e sull'esplosione definitiva di Gabriel Obertan (1989, l'anno scorso preso da Ferguson per il suo United e cresciuto a Bordeaux). Quest'ultimo e Nasri potrebbero essere le menti della Francia che verrà.

I TRE LEONI SDENTATI
L'Inghilterra ripartirà cercando un portiere. Hart è un '87 e ci si può lavorare. In alternativa c'è Scott Loach del 1988. Gioca nel Watford. Fate ciao ciao con la manina a Ferdinand, Terry, Gerrard e Lampard (già trentenni ora, difficile rivederli in campo in Brasile). Sono pochi quelli dell'ultima rosa che potranno essere utilizzati: Lennon, Milner, forse Johnson, certamente Rooney. Poi spazio ai giovani: coppia centrale Mancienne (Chelsea, 1988)-Smalling (1989, Manchester United). A sinistra Gibbs (1989, Arsenal), a destra Richards (1988, Manchester City). In mezzo al campo il posto dei mammasantissima potrebbe prenderlo per esempio Muamba del Bolton (1988). A destra attenzione alla crescita di Rose del Tottenham (1990). Il prossimo dovrà essere il Mondiale di Walcott (1990) che lancerà Carroll (1990, Newcastle, un metro e 91 e gol a raffica). Segnali importanti li dà già ora Gosling dell'Everton: da centrocampo in su il 1990 dei Toffees può fare tutto visto che è anche ambidestro.
TUTTO ATTORNO AL PAPERO
Il Brasile che probabilmente sarà guidato da Leonardo non avrà altro che l'obiettivo di (stra)vincere il Mondiale. Sarà un rischio quello che stiamo per scrivere, però potrebbe essere che di questi 23 visti in Sudafrica il solo Ramires sarà sicuramente riconfermato (aggiungiamo con il condizionale Julio Cesar, Thiago Silva e Robinho). Toccherà a Pato caricarsi sulle spalle i Verdeoro. E poi occhi su Douglas Costa (1990) che dopo il Mondiale Under 20 dell'anno scorso in Egitto è passato allo Shakhtar per assaporare l'Europa. Così come Maicon (1990, Lokomotiv Mosca), omonimo dell'interista ma questo seconda punta che si sacrifica anche in fase difensiva. Per il resto si sa che il calcio brasiliano è talmente vasto che è difficile fare nomi. Ne buttiamo lì un po': Giuliano (1990, Internacional, fantasista); Toloi (1990, Goias, difensore centrale); Alan Kardec (1989, Benfica, attaccante); Coutinho (1992, Inter, fantasista); Neymar (1992, Santos, di professione fenomeno); Paulo Henrique Ganso (1989, Santos, centrocamposta); Diego Renan (1990, Cruzeiro, esterno ambidestro); Alex Teixeira (1990, Shakhtar, offende in ogni zona del campo, ambidestro); Maylson (1989, mediano di rottura, Gremio); Keirrison (1988, Fiorentina ma è del Barcellona, attaccante).

MARADONA "INDIFESO"
L'Argentina delle stelle dovrà rifare la difesa (a parte Otamendi, 1988). Servono un paio di centrali e due esterni che siano esterni veri e non adattati. Se Romero prosegue la crescita come nell'ultimo quadriennio sarà ancora lui il titolare. Il fatto che l'Under 20 Albiceleste abbia mancato la qualificazione ai Mondiali egiziani non è un fattore da trascurare. Però l'Argentina produce giocatori senza soluzione di continuità. Non subirà ripercussioni. Saluteranno Burdisso, Heinze, Veron, Demichelis, Samuel, Palermo, Milito. Toccherà ai vari Messi, Higuain, Pastore, Aguero, Mascherano, Tevez e Di Maria ripartire. Il ct (Maradona ancora?) valuterà Sebastian Emanuel Gonzalez del San Lorenzo (1992) per il centrocampo, Mauro Alberto Diaz (1991) del River Plate, centrocampista dai piedi raffinati, Nervo (1991) difensore centrale dell'Arsenal de Sarandì, Rogelio Funes Mori (1991) del River Plate, attaccante, Franco Zuculini (1990) mediano dell'Hoffenheim, Salvio (1990, Atletico Madrid, fantasista), Piatti (1989, ala dell'Almeria), Di Santo (1989, Chelsea, attaccante), Meza (1990, San Lorenzo, difensore centrale con i piedi buoni per impostare).
OLANDA IN GRANDE CRESCITA
Chi tra quattro anni invece arriverà ancora più forte e più matura sarà l'Olanda: i suoi gioelli avranno tra i 26 e i 30 anni. Anche se gli Oranje dovranno lavorare per cercare una coppia centrale difensiva più preparata, un terzino sinistro e un sostituto di Van Bommel in mezzo al campo. Nomi? Bruma (1991, difensore centrale del Chelsea), Van Eijden (1988, difensore centrale del Nec), Janmaat (1989, Heerenveen, terzino destro che potrebbe trovare spazio solo se Van der Wiel scivolerà a sinistra), Siem De Jong (1989, centrocampista centrale dell'Ajax), Georginio Wijnaldum (1990, Feyenoord, ala), Anita (1989, esterno di centrocampo sia destro sia sinistro dell'Ajax), Fer (1990, Ajax, esterno di sinistra di centrocampo), Van Wolfswinkel (1989, Utrecht, attaccante) e Biseswar (1988, Feyenoord, ala). E se in porta Stekelenburg dovesse prendere un raffreddore, ecco Krul (1988, Newcastle).

Il Brasile è già pronto per il 2014

 (Il MEssaggero - Francesco De Luca)
La presentazione sarà in grande stile a tre giorni dalla finale di Soccer City. Appuntamento a Sandton, il cuore degli affari di Johannesburg, l'8 luglio per mostrare il simbolo dei Mondiali 2014, quelli che si giocheranno in Brasile.
Saranno presenti Joseph Blatter, il grande capo della Fifa, e Ricardo Texeira, presidente della Cbf, ex genero di Joao Havelange, il predecessore del colonnello svizzero che governa il calcio mondiale. In attesa di chiarire l'impiego di Leonardo (l'ex allenatore del Milan potrebbe essere il ct della Seleçao in caso di divorzio da Dunga o manager del comitato organizzatore in virtù delle sue conoscenze linguistiche e calcistiche) il testimonial sarà Romario, il baixinho che ha segnato 1003 in 1262 partite.
Il Brasile si sta preparando in grande stile. Sono previsti investimenti per 94 milioni di real, equivalenti a 21 miliardi dei euro, per i Mondiali. È orgoglioso Nicolas Leoz, presidente della Conmebol, la confederazione calcistica sudamericana: «Si sono qualificate cinque nazionali per gli ottavi di finale. Non è una novità per noi, visto che in quattordici delle diciotto edizioni dei Mondiali le nostre squadre sono arrivate tra le prime quattro. Contiamo di ripeterci, sarebbe il modo migliore per avvicinarsi a Brasile 2014». Il grande sogno e il grande affare.